La scocca di un camper chiude e protegge l’abitacolo, lo irrobustisce e lo ISOLA termicamente ed acusticamente.
Le pareti dei CAMPER moderni sono il culmine di un'evoluzione tecnologica lunga decenni, passata dagli "stick and tin" degli albori ai sofisticati PANNELLI SANDWICH odierni.
In questa guida spieghiamo le principali tecniche costruttive e vediamo nel dettaglio le singole componenti: RIVESTIMENTO ESTERNO, INTERNO e ISOLAMENTO.
Ovviamente è impossibile trattare tutte le esistenti: per avere un aiuto personalizzato e mirato basta prenotare una CONSULENZA.
Il PDF di questa guida in formato migliorato ed adattato alla stampa è scaricabile da QUI
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TECNICHE COSTRUTTIVE
In questo capitolo trattiamo le principali tecniche usate dalle CASE per i mezzi prodotti in serie dagli anni '80-'90 ad oggi.

"STICK & TIN"
La prima, sviluppata dagli anni '40 e in uso fino a fine '90, è detta "stick & tin" (letteralmente "legno & sottile") ed è composta da telai in legno a travetti distanziati secondo standard edilizi rivestiti all'ESTERNO da LAMIERA DI ALLUMINIO e all'INTERNO da PANNELLI IN MULTISTRATO che non sono INCOLLATI ma fissati meccanicamente con viti, rivetti...
La coibentazione è fatta da materassini di lana di vetro (o similari, es lana di roccia) inseriti tra i montanti, oppure con polistirolo EPS (quello classico bianco).
Questa tecnica offre vantaggi in termini di costi minori: la modularità permette riparazioni mirate di singole sezioni senza dover intervenire sull'intera parete.
La struttura risulta nel complesso flessibile e assorbe bene le sollecitazioni IN VIAGGIO, con un GRADO DI ISOLAMENTO TERMICO compreso tra R-7 e R-10 (anche grazie alle proprietà del legno).
Come svantaggi, invece, i camper di questo tipo sono più soggetti alle INFILTRAZIONI e hanno un peso superiore del 20-25% rispetto a modelli più recenti (ciò impatta molto sui consumi).
Inoltre la lamiera esterna spesso ha una superficie ondulata che crea maggiore resistenza aerodinamica, ed è difficile da pulire.
PANNELLI SANDWICH - PRIMA GENERAZIONE

Tra il 2000 e il 2010 il mondo dei camper vive una rivoluzione con l'introduzione delle tecnologie di laminazione e l'uso di materiali dalle caratteristiche migliori, come la VETRORESINA per il rivestimento esterno, polistirolo XPS al posto di EPS fino ad arrivare all'alluminio estruso saldato al posto del legno.
Questa trasformazione non è solo estetica: riduce il peso complessivo del 20-30%, migliora l'ISOLAMENTO fino a R-11 e rivoluziona la durabilità strutturale.
La laminazione sottovuoto (mutuata dall'industria nautica) permette la creazione di pannelli portanti formati da più strati.
I sandwich così ottenuti vengono uniti tra loro e SIGILLATI per creare la cellula.
Fa eccezione quello del tetto, in cui il rivestimento (di qualsiasi tipo) è solo appoggiato e non INCOLLATO perché riceve molto più calore e deve poter dilatare rispetto alle altre pareti.
Il pannello base ha telaio in legno e polistirolo EPS (spessore solitamente 2,5cm; ma ne esistono fino a 4) racchiusi tra i rivestimenti INTERNO ed ESTERNO.
I mezzi di questa prima generazione possono avere problemi di delaminazione, ovvero la separazione di uno degli strati (di solito quello esterno).
È un fenomeno che colpisce specialmente i veicoli di fascia medio-bassa e generalmente si limita ad essere un problema estetico; nei casi peggiori arriva a crearne di strutturali o di INFILTRAZIONI.
Ciò è dovuto all'uso di adesivi inadatti e/o in scarsa quantità e controlli di qualità insufficienti, frutti di un'epoca in cui le regolamentazioni erano meno stringenti e le CASE erano per lo più piccole-medie realtà a conduzione familiare.
PANNELLI SANDWICH - SECONDA GENERAZIONE
Dal 2010 in poi si ha un ulteriore passo in avanti nella tecnica dei pannelli sandwich, di pari passo con il mondo dei camper che diventa sempre più legato alle logiche di grandi GRUPPI proprietari di numerosi marchi.
I processi di produzione vengono standardizzati ed automatizzati, i controlli di qualità diventano più rigorosi ed uniformi a livello europeo: si ha un generale aumento della qualità generale (a scapito, forse, dell'originalità).
Oltre che dalla nautica, si comincia ad attingere anche dall'industria aerospaziale con l'adozione di materiali compositi avanzati e nuove tecnologie.
Come ISOLAMENTO di base viene usato XPS, ovvero polistirene estruso a celle chiuse ad alta densità (compresa tra 35 - 50kg/m³) che ha eccellenti proprietà termiche, è resistente alla compressione e impermeabile.
I camper più di alta fascia, come HYMER o LAIKA, usano alternative premium come schiume PU e PROFILI IN PVC per le parti sensibili come le APERTURE (QUI la guida al montaggio corretto degli accessori che richiedono fori).
Le delaminazioni in questi mezzi sono molto rare: con la corretta manutenzione annuale e il giusto RIMESSAGGIO durano a lungo nel tempo in perfetta efficienza.
MONOSCOCCA
Con questa tecnica si possono realizzare pareti sagomate secondo necessità, mentre i pannelli sandwich hanno spessore costante e andamento lineare per ovvie ragioni.
Mentre per le altre tecniche non abbiamo nominato nessun MARCHIO in particolare, in questo caso ce n'è uno da citare sicuramente.
FURGONATO

Discorso a parte infine per i FURGONI che di fatto hanno già una loro struttura portante in pezzo unico con la CABINA.
Questo rende possibile CAMPERIZZARLI in VARI MODI: abbiamo una SEZIONE del blog dedicata interamente all'argomento.
Parliamo di un mezzo diverso da tutti gli altri TIPI di camper, sia per le superfici non lineari che per rivestimento e telaio metallici saldati tra loro che rendono complicato l'ISOLAMENTO.
D'altro canto offrono una robustezza maggiore a qualsiasi altro, ed essendo più aerodinamici (e generalmente leggeri) offrono anche i consumi migliori.
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RIVESTIMENTO ESTERNO
Li abbiamo già citati nel capitolo precedente, ma in questo approfondiamo pregi e difetti dei 2 materiali usati per il RIVESTIMENTO ESTERNO dei camper: VETRORESINA o LAMIERA DI ALLUMINIO.
LAMIERA DI ALLUMINIO
Assicura superfici lucide e di facile lavorazione, ha un PESO SPECIFICO compreso tra 2,66 e 2,85 g/cm3 (molto leggero) e una CONDUCIBILITÀ TERMICA di 237 W(mK),
VETRORESINA
- peso specifico inferiore (1,7g/cm³ contro 2,66)
- conducibilità termica più bassa, pari a 0,26W(m*K)
La sostituzione è necessaria solo se viene danneggiata anche la struttura portante interna del sandwich.
- G300 per il tetto
- G600 per le pareti
- J450 per i tetti con curve (esempio MANSARDATO)
Chiudiamo ricordando che:
- è possibile ordinare pannelli sandwich già finiti e su misura da QUI
- la vetroresina sul tetto va sempre e solo appoggiata e mai incollata strutturalmente
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ISOLAMENTO
L'evoluzione dei materiali usati segue una progressione chiara verso prestazioni superiori e SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, con valori di resistenza termica (R-value) sempre più elevati e caratteristiche tecniche avanzate.
Oltre che dal caldo/freddo, il mezzo deve essere isolato anche per quanto riguarda l'acustica (specialmente se è in LAMIERA o è un FURGONE: ci sono prodotti appositi come l'ALUBUTYL)
I più usati negli allestimenti industriali sono di origine petrolchimica:
- polistirolo EPS
- Styrofoam XPS
- poliuretano PU
POLISTIROLO
È il polimero termoplastico dello stirene, un idrocarburo aromatico, resistente a molti agenti corrosivi e a temperature fino a 270°C.
POLISTIROLO ESPANSO
Con densità di circa 20kg/m³ e R-value di 3.6 - 4.0 per pollice, offre prestazioni migliori rispetto alla lana di vetro e buona resistenza all'umidità, ma rimane limitato a applicazioni economiche per densità relativamente bassa.
POLISTIROLO ESTRUSO
Conosciuto anche con il nome commerciale di Styrofoam, ha densità di circa 35kg/m³ e rappresenta lo standard moderno con R-value stabile di 5.0 per pollice.
Unito ad una conducibilità termica molto bassa, circa 0,034W/(m*K), vanta eccellente resistenza all'umidità e durata superiore nel tempo, rendendolo il materiale in assoluto più utilizzato.
POLIURETANO
Sotto forma di SCHIUMA viene applicato per iniezione da apposite bombolette, oppure viene venduto in LASTRE PREFORMATE.
Nelle monoscocche in vetroresina le lastre di poliuretano possono essere accoppiate al termanto: si tratta di un materiale ad altissima densità (55kg/m3) che, oltre ad isolare, permette di irrigidire la struttura nei punti più soggetti a torsioni o sforzi.
ELASTOMERI FLESSIBILI
Ne esistono anche di altri produttori, ad esempio il K-FLEX e anche REIMO ha a catalogo QUESTO in vari spessori.
Sono quindi particolarmente indicati per isolare i FURGONI che verranno camperizzati.
Alcune case lo usano di serie sui loro mezzi, come ROBETA.
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RIVESTIMENTO INTERNO
- maggior resistenza torsionale e rigidità strutturale
- meno peso complessivo (per lo spessore inferiore)
- miglior isolamento termico (riflettono verso l’INTERNO della cellula il calore)
Si applica facilmente con adesivo spray specifico ed è semplice da pulire oltre a durare a lungo nel tempo senza bisogno di manutenzione e senza scolorire.
L'investimento iniziale superiore viene ammortizzato dalla ridotta manutenzione e dalla maggiore durata.Nel caso dei FURGONATI solitamente vengono usati pannelli sagomati che ottimizzano lo spazio disponibille, un esempio sono i MASIS per DUCATO o i BRNBI personalizzati e SU RICHIESTA.
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6 commenti
Bellissimo e utilissimo lavoro!
Grazie